Sono veneziana di adozione, non di nascita, e non fingerò dicendo sia stato amore prima vista.
Ci è voluto del tempo perché tra noi le cose funzionassero. All’insindacabile bellezza di questa città sospesa sull’acqua e sul tempo si contrapponeva dentro di me una sensazione che non mi consentiva di pensare a lei con affetto come a casa. La vedevo poco incline ad aprirsi con me, a svelarmi la sua parte più vera e vulnerabile, ed io in risposta rimanevo sulla difensiva.
Poi c’è stato un momento, nel corso del difficile 2020, in cui la città ha abbassato tutte le sue difese ed io sono entrata, innamorandomene come a tanti prima di me era già successo.
Ma c’è qualcosa che Venezia mi trasmette da sempre, fin da piccola quando ogni Dicembre tornavo per festeggiare con i nonni. La magia. Sono sempre stata incline a lasciarmi trasportare da fantasie e sogni ad occhi aperti in ogni momento dell’anno, e in un periodo in particolare lascio che questo lato prenda quasi il sopravvento sulla razionalità.
Mi riferisco ovviamente al Natale.
Mi è difficile pensare di dover descrivere cosa significa per me questo momento, perché ciò che provo è così reale da rendermi quasi impossibile immaginare che altri non sentano lo stesso.
La magia del Natale per me non ha niente a che fare con i luoghi comuni e la mercificazione standardizzata che, anzi, cerco di tenere lontana.
Ciò che mi fa tanto amare questo periodo è la sensazione di calore che provo.
Nella giornata di Natale ed in quelle che lo precedono è come se dentro di me si accendesse un filo luminoso in grado di connettere tutti i momenti di festa vissuti negli anni passati, rendendo vivi ricordi e sensazioni, ai momenti che immagino per il futuro. E Venezia è unica nell’amplificare tutto ciò, aggiungendo il suo incantesimo personale.
Per me è normale trovarmi a sorridere davanti alle luminarie riflesse sull’acqua. Mi da gioia scrivere biglietti di auguri in compagnia della calda voce di Bing Crosby, così come passare di fianco ai venditori di abeti intenti a scaricarli dalle barche. Il profumo delle focacce natalizie si inizia a sentire passando fuori dai forni e le luci nelle case si accendono sempre più presto la sera, invogliando a sbirciare dentro curiosando nelle vite degli altri. Le persone camminano veloci sù e giù dai ponti, strette nei loro cappotti cercando di tenere in equilibrio pacchi regalo e ritmi serrati.
Nelle gastronomie appaiono i Menù del Cenone con lunghi elenchi di prelibatezze, dai bigoli in salsa al baccalà, e la promessa di una bella figura sulle tavole decorate di agrifoglio.
É un momento in cui tutto sembra davvero migliore, quasi a far venire voglia di salutare i passanti con un sorriso come si vede fare nei film.
Insomma avete capito forse ormai che il Natale fa parte di me senza che io abbia dovuto deciderlo, e posso garantire che quando si trova qualcuno fatto della stessa pasta, in grado di capire al volo tutto questo, nasce qualcosa di speciale.
Credo di poter dire con certezza che al Metropole la visione è molto simile. Parlando con Gloria Beggiato del Natale nel suo Hotel ho percepito nella voce le stesse vibrazioni. Il modo in cui lo racconta fa capire che tutto, dalla scelta degli alberi alla decorazione delle tavole, è intriso di tradizioni familiari e amore per la magia di questo periodo. Viene fatto un dono all’ospite, che è invitato ad entrare a far parte di questo momento quasi fosse un amico. E se la sua sensibilità lo consente l’esperienza che ne potrà ricavare sarà di gran lunga più profonda di quanto si sarebbe aspettato.
Insomma la cura del dettaglio che caratterizza sempre la struttura, a Dicembre si riveste di un manto incantato declinandosi in decorazioni, ognuna con una storia, ricette speciali ideate per i giorni di festa e tanti piccoli segreti da scoprire uno alla volta di persona.
Come se, invece di un Hotel, si soggiornasse in un vero e proprio Calendario dell’ Avvento.
Sarah lavora come creativa sia online che offline. Ha iniziato il suo viaggio nel mondo del web nel 2010, lanciando il suo blog personale Chic Neverland mentre studiava all'Università IUAV di Venezia. Ha iniziato presto a creare connessioni con brand e web agency, lavorando a progetti digitali sui suoi canali sia nel campo della moda, sia nel beauty che nei viaggi, aggiungendo poi una presenza su Instagram quando il social network si è affermato in Italia come piattaforma principale.
Nel 2020 Sarah ha lanciato una versione rinominata di Chic Neverland, evolvendo il sito Web da un blog personale a una piattaforma più interattiva dedicata a viaggi, bellezza e stile. Lavora anche a molti progetti personali, come un format di viaggio con l'obiettivo di organizzare viaggi basati su esperienze uniche.